L’iter per il rilascio di una concessione di occupazione di suolo pubblico nel comune di Napoli

di Vincenzo Ciruzzi*

Ci risiamo! Riprendendo un discorso già avviato in questa sede in merito ai rapporti con gli organi della Pubblica Amministrazione preposti al controllo e alla concessione di permessi e/o autorizzazioni finalizzati alla realizzazione di interventi nel settore del- l’edilizia privata, ancora una volta, il Comune di Napoli si “celebra” nel configurare un ennesimo iter “inutilmente complicato”, finalizzato all’ottenimento di una Concessione per l’occupazione di suolo pubblico.

Anche in questo caso la Pubblica Amministrazione ha dato fondo a tutta la sua fantasia per “disegnare” un iter che de- finire macchinoso è eufemistico. Probabilmente i più sono già perfettamente al corrente di quanto sto per illustrare; mi scuso con questi; spero che la mia comunicazione serva ad allertare quei pochi che non ne fossero a conoscenza e, soprattutto, a far riflettere quei dirigenti, funzionari del Comune di Napoli che, unitamente con l’assessore di turno, tale iter hanno concepito.

Recentemente ho avuto la (s)ventura di ricevere un incarico relativo alla direzione lavori di un intervento di manutenzione di un edificio (anni Sessanta) ubicato nella zona cosiddetta “degli ospedali”, servito da una strada di facile scorrimento e non interessata da particolari problemi di traffico.

A fronte delle caratteristiche dell’intervento da eseguire, si rendeva necessario installare un ponteggio di servizio sulla facciata principale del fabbricato, prospiciente la via pubblica. Da parte dell’impresa appaltatrice è stata istruita la pratica relativa alla richiesta di “Concessione per l’occupazione di suolo pubblico”.

È a questo punto che si avvia quella procedura “inutilmente complicata e macchinosa”, di cui sopra; procedura che, peraltro, fa capo ai Servizi Tecnici della Municipalità. Sempre per quei pochi che non ne fossero al corrente, la illustro punto per punto:

– si accede ai Modelli relativi, attraverso il Portale del Comune di Napoli;
– i Modelli vengono compilati dal Richiedente (nel caso in esame, l’Amministratore del Condominio);
– si presenta un’Istanza completa, in bollo;
– viene fatta richiesta di presentare, in allegato all’istanza, documentazione tecnica, in duplice copia, comprendente (si cita testualmente):

  1. Relazione tecnica descrittiva;
  2. Documentazione grafica;
  3. Documentazione fotografica;
  4. Autocertificazione circa la regolarità contributiva del Richiedente (Tarsu, Ici,etc.);
  5. Autocertificazione circa la titolarità, ovvero autorizzazione del proprietario dell’immobile all’occupazione del suolo richiesta;
  6. Autocertificazione circa la regolarità edilizia dell’immobile;
  7. Autocertificazione circa il possesso del titolo abilitativo all’esecuzione delle opere connesse alla richiesta di occu- pazione;
  8. Comunicazione dei dati identificativi dell’Impresa di fiducia del richiedente che eseguirà i lavori e nominativo del direttore dei lavori;
  9. Dichiarazione del Richiedente di assunzione di responsabilità per danni a persone e cose, nonché per molestie arrecate a terzi;
  10. Dichiarazione ai sensi dell’art. 36-quater del D.Lgs n. 626/1994
  11. Fotocopia del Documento di riconoscimento del Richiedente;
  12. Versamento di € 154,94, per “Diritti di istruttoria”;
  13. Versamento del deposito cauzionale;
  14. Versamento del canone.

E fin qui è quello che viene richiesto “normalmente” (si fa per dire) dai Servizi tecnici di tutte le Municipalità. A questo punto, interviene la creatività del Tecnico responsabile della Municipalità in esame.
Viene, pertanto, fatta richiesta di allegare, ancora:
DURC dell’Impresa esecutrice dei lavori
Polizza assicurativa dell’Impresa
Polizza assicurativa del Condominio committente.

Si Signori, questa è la mole di autocertificazioni/documentazioni da presentare al Comune di Napoli per ottenere… una Concessione di occupazione temporanea di suolo pubblico; non per ottenere un Permesso di costruire un grattacielo a piazza Plebiscito! Se tentiamo di fare due conti, l’operazione, a prescindere dal versamento del canone e del deposito cauzionale, ha un costo che si aggira fra i 1200 – 1500,00 €! Per impegnare una superfice di suolo pubblico, magari, di contenute dimensioni! Ma non finisce qui!

Dopo aver assicurato all’Istruttore della pratica la presenza di tutta la documentazione richiesta, a fronte del tempo che trascorre senza avere notizie circa l’andamento della stessa, il Responsabile dell’Impresa si reca alla Municipalità per conoscere l’esito della richiesta di Concessione; gli viene comunicato che la pratica verrà esaminata allorquando “si riunirà la Conferenza dei servizi”!

Si avete inteso bene. La Conferenza dei servizi. orbene, la Treccani definisce la Conferenza dei servizi come: “Istituto volto a semplificare l’azione della pubblica amministrazione attraverso l’esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo. Viene indetta quando l’inerzia di una o più amministrazioni rischia di impe- dire l’adozione di un provvedimento ed è volta a scongiurare la possibile paralisi dell’attività amministrativa e gli effetti che verrebbero a subirne i privati. Rispondendo al canone del buon andamento della pubblica amministrazione, la con- ferenza di servizi dà attuazione ai criteri di economicità, semplicità, celerità ed efficacia”.

Si precisa che, a fronte della richiesta di Concessione, la stessa, al netto del tempo trascorso per ritardi da parte del Committente, è stata rilasciata dopo 98 giorni di calendario! Per l’esattezza:
– 27 novembre 2012: richiesta della Concessione;
– 15 gennaio 2013: conferenza dei servizi;
– 22 febbraio 2013: richiesta di ennesima documentazione, da parte dei Servizi tecnici della Municipalità;
– 11 marzo 2013: consegna della documentazione richiesta;
– 21 marzo 2013: rilascio della Concessione; appunto, in totale 114 giorni; al netto, 98 giorni!

un tempo abnorme se si considera la finalità della stessa, nel caso specifico: occupare, per 60 giorni, una porzione di suolo pubblico per il montaggio di un ponteggio che avrebbe impegnato (compreso l’aggetto di una mantovana di protezione) una superfice totale di circa 80 mq!
Alla faccia della economicità, semplicità, celerità ed efficacia!

A cosa è servita la Conferenza di servizi? È proprio indispensabile indire una Conferenza di servizi, per scongiurare la possibile paralisi dell’attività amministrativa; paralisi, evidentemente, non scongiurata, a fronte del tempo impiegato per deliberare!

E quali sono i vari interessi pubblici a fronte di un problema tanto banale quale l’occupazione temporanea di suolo pubblico, per l ‘installazione di un ponteggio di servizio?

Ad ogni buon conto, nel caso in esame, la Conferenza permanente dei servizi istituita dal Comune di Napoli, come all’allegato documento, era costituita da:
– Rappresentante della Direzione centrale LL.PP. e Mobilità;
– Rappresentante del Comando del Servizio autonomo Polizia locale;
– Rappresentante del Servizio Polizia Amministrativa;
– Rappresentante della Dipartimento Gabinetto;
– Rappresentante del Servizio Protezione Civile;
– Rappresentante del Servizio qualità dello spazio urbano;
– Rappresentante della Napoletanagas;
– Segretario della Conferenza.

Bon! Se per deliberare in merito all’occupazione di suolo pubblico per lavori e/o interventi di particolare rilevanza, di na- tura pubblica e/o privata, si può condividere la necessità di ricorrere a una Conferenza dei servizi, non si riesce proprio a comprendere come sia possibile che lo stesso iter debba essere percorso per deliberare in merito a una banalissimissimissima occupazione di suolo pubblico, per installare un ponteggio?
Non è assolutamente possibile, né economicamente condivisibile!

Noi, malcapitati utenti, costretti a bloccare l’attività di un cantiere, nelle more che il Comune di Napoli si degni di dispen- sarci le sue Concessioni nei tempi, nei modi e con i costi, di cui sopra!

Mi corre l’obbligo di fornire un’ulteriore precisazione: non tutte le municipalita operano allo stesso modo. Alcune, per for- tuna, gestiscono in maniera più dinamica, per non dire più intelligente, la procedura, di cui sopra: contenendo la richie- sta di documentazione; escludendo il passaggio attraverso la Conferenza di servizi.

Chissà, forse il costituendo sportello unico per l’edilizia ridurrà/eliminerà le disfunzioni denunciate; i funzionari del Co- mune di Napoli si renderanno conto che c’è una gran bella differenza fra l’occupare, temporaneamente, un po’ di spazio pubblico e il realizzare quel grattacielo a piazza Plebiscito, di cui sopra!
Si resta, comunque, in attesa di smentite, di suggerimenti, proposte e, perché no, di testimonianze di solidarietà e ben accetti mea culpa, da parte di chi di dovere.

* Architetto libero professionista, Consigliere Aniai Campania